Il Counseling rientra all’interno della variegata offerta di professioni di aiuto che si stanno diffondendo negli ultimi anni. Il counseling è una professione da decenni presente nel mondo anglosassone, diffusa e conosciuta in modo capillare, che adesso sta prendendo piede anche in Italia.
Ad oggi in Italia però, il Counseling è una professione non regolamentata, non esiste quindi un albo ufficiale e per questa ragione può accadere di imbattersi in chi, pur non avendo un’adeguata formazione e preparazione, si propone come Counselor. Stiamo assistendo infatti ad un proliferare continuo di professionisti che si pubblicizzano come esperti di terapie di ascolto e/o supporto dell’individuo in difficoltà esistenziale o professionale.
Il percorso di formazione per esercitare il Counseling
E’ senz’altro vero che ad oggi non c’è un albo ufficiale del counseling ma esistono delle organizzazioni professionali, come Assocounseling, che definiscono l’iter di formazione necessario per essere abilitato all’esercizio della professione. Il percorso prevede la frequenza triennale presso una scuola certificata di Counseling ed è costituito da più di 1000 ore di formazione in aula. Ai fini del rilascio del diploma, non basta la formazione teorica, ciascun professionista deve obbligatoriamente sottoporsi a tre anni di terapia individuale e di gruppo, necessaria per chi vuole realmente essere in grado di fornire supporto psicologico. È infine obbligatorio un anno di tirocinio supervisionato, presso enti pubblici o privati, propedeutico all’esercizio della professione post diploma.
Verifica le credenziali della persona che si propone come Counselor
È quindi opportuno verificare le credenziali di un counselor prima di iniziare un percorso, per mettersi a riparo da chi senza adeguate competenze vuole svolgere una professione così delicata. Il rapporto che si istaura con il cliente è basato sulla fiducia e sul sincero intento di aiutare l’altro. Credo sia un dovere etico non abusare della fiducia che una persona in un momento di difficoltà può riporre nei nostri confronti. Così come è necessario, qualora il bisogno della persona non sia di stretta competenza del counselor, rimandarlo ad un altro professionista.
Quali sono quali sono gli ambiti di competenza del counseling?
Normalmente un individuo, durante il corso della propria vita, si trova ad affrontare situazioni emotivamente complesse o cambiamenti non preventivati che, a volte, non riesce a superare da solo. Situazioni di vita che non rappresentano un disagio psichico e non richiedono un intervento clinico ma vengono affrontate meglio se accompagnati da un esperto, il counselor, che sia in grado – non solo perché dotato di grande empatia ma perché ha ricevuto una formazione adeguata – di ascoltare e guidare la persona in difficoltà.
Il counseling si rivolge ad una vasta molteplicità di ambiti. Sono molte le specializzazioni previste da questa disciplina che, di fatto, rendono il counseling un intervento facilmente adattabile a molti contesti: il mondo della scuola, dello sport, dell’azienda, il contesto sanitario, pubblico, ecc… Gli interlocutori possono essere quindi individui o organizzazioni, aziende o comunità.